Polpette di carciofi e patate con stracciatella pugliese

Un piatto di polpette a base di verdura è un passe-partout per un antipasto o per un secondo sfizioso e informale. Propongo dunque il collaudatissimo binomio carciofi-patate che in questa stagione spopola sotto forma di minestre calde e sformati.

Queste polpette sono croccanti fuori ma morbidissime dentro, grazie alla presenza della ricotta che aggiunge umidità all’impasto.

Il contrasto viene proposto anche tra il calore della polpetta appena fritta e la freschezza della stracciatella sulla quale verrà adagiata.

La stracciatella pugliese è un candido, delizioso prodotto a pasta filata.

Costituisce la parte interna della burrata, il cuore burroso, morbido dal sapore delicato e fresco, leggermente acidulo. La stracciatella è in sostanza una mozzarella sfilacciata arricchita da panna freschissima.

Se in questo periodo che anticipa le grandi abbuffate natalizie preferite evitare i fritti, potete cuocerle in forno a 180° per 30 minuti fino a che non saranno dorate.

La mia proposta per l’abbinamento è un calice di Falerno del Massico Bianco, vino dal sorso appagante e dal profilo fresco, salino e fruttato.

Valeria suggerisce una tazza di Sencha Kagoshima, tè verde giapponese dall’insolita nota dolce che ben contrasta l’astringenza del carciofo ed esalta la ricchezza del piatto.

Alba

polpette-di-carciofi-con-stracciatella-puglieseIngredienti per le polpette

  • 200 grammi di cuori di carciofo
  • 80 grammi di ricotta
  • 30 grammi di grana padano grattugiato
  • 100 grammi di patate
  • 100 grammi di pane raffermo
  • un ciuffo di prezzemolo
  • qualche foglia di menta
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 uovo
  • sale
  • pepe

Ingredienti per la panatura e la frittura

  • pangrattato
  • olio di semi di arachide
  • 2 uova

Ingredienti per impiattare

  • 200 grammi di stracciatella pugliese freschissima
  • 10 pomodori secchi sott’olio

Lessate le patate, lasciatele raffreddare, poi sbucciatele e passatele nello schiacciapatate.

Mondate i carciofi e metteteli a cuocere in padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio.

Eliminate l’aglio e passate al mixer i carciofi, salate e pepate.

Sminuzzate il prezzemolo e la menta.

Tagliate a pezzetti la mollica di pane raffermo.

Unite al mixer coi carciofi, il pane, il grana grattugiato e 1 uovo.

Trasferite il composto in una ciotola e aggiungete il trito di erbe, le patate, un pizzico di sale e la ricotta.

Formate delle polpette con le mani bagnate, poi passatele nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.

Riscaldate l’olio in una padella capiente e, quando sarà a temperatura, friggetele in modo che siano uniformemente ben dorate.

Scolatele e lasciatele asciugare sulla carta assorbente.

Adagiatele sulla stracciatella fresca e decorate con filetti di pomodori secchi.

Tortilla di patate

Può sembrare una comune frittata ma in realtà si tratta di un ghiotto piatto della cucina spagnola.

Ciò che la caratterizza è proprio la cottura delle uova che devono restare leggermente più crude e liquide rispetto alla frittata nostrana.

Bella alta, morbida, unta, un po’ molle al suo interno, spesso viene servita insieme ad altre tapas (il meraviglioso pincho de tortilla), presentata dunque in piccole porzioni.

Con pochissimi ingredienti semplici ed economici, la tortilla restituisce un’armonia di gusto anche servita come bocadillo tra due fette di pane caldo.

Della tortilla insomma, si può far poesia, non ci si stanca mai.

Consumata insieme ad una cervecita ghiacciata potreste raggiungere vette di felicità inesplorate ma una certa soddisfazione la offre anche l’abbinamento con un Falerno del Massico Bianco, vino di buona freschezza, sapidità minerale importante, finale lungo e persistente.

Valeria invece suggerisce un Assam TGFOP Mokalbari East, tè nero indiano corposo che ben si fonde con la succulenza del piatto.

Alba

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Onde di Venere

Avete presente la celebre scena del film “Il postino suona sempre due volte”, quella in cui Jessica Lange e Jack Nicholson ruzzano sul tavolo infarinato della cucina, travolti da un’instancabile passione?

Ecco, è proprio con questo spirito che dovrete approcciarvi alla spianatoia per lavorare vigorosamente l’impasto che vi propongo oggi.

Si tratta degli scialatielli, una pasta fresca, ad alto tasso di piacere, che va a nozze con i frutti di mare, immancabile tra le proposte della cucina amalfitana.

La ricetta originale prevede anche del basilico e del pecorino nell’impasto ma io ho preferito non aggiungere questa caratteristica aromaticità per dare maggiore risalto al profumo e al gusto delle vongole veraci.

Il termine dialettale “scialatielli” deriva probabilmente dal verbo “scigliare” che in napoletano vuol dire scompigliare, mettere in disordine. In effetti a guardarli nel piatto fumante sembrano proprio una massa arruffata e ondosa.

Un’altra scuola di pensiero invece sostiene che il termine derivi dal verbo “scialare”, nel doppio significato di “allargarsi” e di “godersela” e dal sostantivo “tiella” ovvero “pentola”, dove vengono appunto cotti.

Che preferiate l’una o l’altra versione, quel che conta è assaporare quel pizzico di piccantezza aggiunto per completare il quadro aromatico e il gioco della seduzione sarà apparecchiato.

Vi suggerisco in abbinamento un Falerno del Massico Bianco, vino dall’approccio olfattivo pulito e fresco; al sorso una definita carica salina ne bilancia il profilo fruttato.

Per questo piatto dalle ricche note marine, Valeria consiglia una tazza di Sencha, tè verde giapponese che ben sostiene l’aromaticità del piatto.

Alba

Scialatielli con le vongole veraci
Scialatielli con le vongole veraci

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Panino imbottito con cotoletta e mozzarella

Il panino imbottito con cotoletta e mozzarella (e altre cose buone), nasce per dare a mio padre un pranzo al sacco sostanzioso, gustoso e appagante.

Mangiato con accanto un frutto è un pasto a tutti gli effetti, ma “condensato” in una forma pratica. Come ogni panino, dalla notte dei tempi, può essere declinato in una miriade di forme e vite diverse, di cui questa è solo un esempio.

Volendo si può addirittura preparare la cotoletta in anticipo (anche la sera prima per cena o altro) e infilarla nel panino al momento della preparazione.

Consiglio di preparare un Organic Korakundah Estate Nilgiri FOP freddo e portarselo dietro in un thermos per refrigerarsi dopo aver assaporato cotanta sostanza.

Alba consiglia in abbinamento un Falerno del Massico Bianco, vino di ottima bevibilità, morbidezza ed equilibrio sostenuto da una piacevole carica acido-sapida.

Valeria

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