Patate cremose al curry e lenticchie

Basta un pizzico di curry per tracciare in modo incisivo il carattere di un piatto ed evocare la nota olfattiva dominante della cucina indiana.

Diffuso in quasi tutto l’Oriente, il curry non è una semplice spezia ma è una mescolanza di varie spezie macinate: tra queste coriandolo, cumino, pepe, chiodi di garofano, cardamomo, fieno greco, zenzero e curcuma con l’aggiunta di peperoncino che ne determina l’intensità della piccantezza in una scala da “hot” a “mild”, quest’ultimo più delicato.

Troverete in commercio il curry già pronto e confezionato ma se vi andasse di cimentarvi al mortaio vi propongo una versione semplicissima per realizzarlo con le spezie sfuse e di buona qualità che potrete acquistare nei mercati che vendono prodotti asiatici (a Roma Piazza Vittorio è un riferimento sicuro).

Nella mia ricetta ho adoperato il peperoncino di caienna, una varietà dotata di piccantezza media, un sapore tipicamente vegetale e un retrogusto fresco ed agrumato. Ne ho usato pochissimo, dunque la piccantezza è appena percepita.

Ho voluto provare le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, presidio slowfood nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso. Ricche di ferro, hanno un colore scuro e un sapore unico che va a nozze con le patate.

Propongo in abbinamento un COF Sauvignon dal sorso pieno, fresco, salmastro dal finale sottile e salino.

Valeria suggerisce in abbinamento una tazza di Darjeeling che con le sue note leggermente fruttate ben si sposa col gusto ricco di questo curry.

Alba

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  • 3 patate medie
  • 250 grammi di lenticchie
  • 125 ml di panna liquida
  • 1 cucchiaino di curry in polvere
  • 50 ml di brodo vegetale
  • 1 scalogno
  • 1 foglia di alloro
  • erba cipollina
  • peperoncino caienna
  • sale
  • olio extravergine d’oliva

Ingredienti per il curry

  • 1 cucchiaino di semi di coriandolo verde
  • 1 cucchiaino di semi di cumino
  • 1 cucchiaino di semi di fieno greco
  • 1 cucchiaino di pepe nero in grani
  • 2 semi di cardamomo verdi
  • 1 chiodo di garofano
  • un pizzico di cannella
  • ½ cucchiaino di zenzero grattugiato
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • 1 punta di peperoncino piccante caienna

Scaldate leggermente una padella antiaderente a fiamma bassa e tostate i semi di coriandolo, aggiungete anche i semi di fieno greco e di cumino. Unite anche il pepe nero, il cardamomo, il chiodo di garofano e infine lo zenzero, la cannella e il peperoncino. Mescolate bene con un cucchiaio di legno e trasferite tutto in un mortaio, aggiungete la curcuma e lavorate bene fine a polverizzare tutte le spezie.

In alternativa al mortaio potreste utilizzare un macinino da caffè ma dovrete azionarlo a scatti per evitare il surriscaldamento. Conservate il curry in un vasetto di vetro chiuso perfettamente e riponetelo in un luogo asciutto.

Lavate le lenticchie e poi immergetele in acqua fredda con una foglia di alloro e un pizzico di peperoncino. Portate a ebollizione, salate l’acqua e lasciate cuocere il tempo necessario.

Nel frattempo sbucciate le patate e tagliatele a dadini. Sbollentatele in acqua salata per 5 minuti e scolatele.

Scaldate un filo d’olio e fate appassire lo scalogno sminuzzato, poi unite il curry, le patate e continuate la cottura aggiungendo eventualmente qualche cucchiaio di brodo vegetale.

A cottura quasi ultimata versate la panna sulle patate, diluite leggermente col brodo e proseguite la cottura per 5 minuti. Infine regolate di sale.

Impiattate creando un fondo di patate cremose al curry sormontato dalle lenticchie ben scolate e condite con un filo d’olio extravergine d’oliva.

Guarnite con erba cipollina e peperoncini freschi.

Farro saltato con broccoli, noci e curcuma

Per la realizzazione di questo piatto semplicissimo mi sono ispirata a una ricetta del sito http://www.lacucinaverde.it: ricorda il riso fritto della cucina asiatica (gli ingredienti vengono cotti separatamente e poi saltati) e utilizza pochi ingredienti, ma di qualità.

La curcuma è una spezia molto apprezzata per le sue proprietà sia curative che coloranti: il succo, infatti, era usato per donare il giallo brillante alle vesti.

Per rimanere in India il mio consiglio è di abbinare questo piatto a una tazza di Nilgiri, tè nero dal gusto occidentale e leggero.

Alba suggerisce in abbinamento un Colli Martani Grechetto, vino bianco fresco accompagnato da piacevole sapidità e discreta morbidezza.

Valeria

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Ceci spezzati con verza

Nell’ultimo mese la mia vita si è fatta più frenetica e decisamente con orari più assurdi (e infatti pubblico oggi :P) e così a volte capita di dover trovare soluzioni più facili per una esistenza più semplice.

Visto l’inverno i contorni e le zuppe di legumi sono una manna dal cielo, e nel vasto panorama commerciale si può contare sui prodotti secchi, congelati, freschi e in scatola. Tra i prodotti secchi un formato non ancora diffusissimo in Italia, ma che io trovo molto comodo, sono i “Dal”: legumi decorticati e spezzati usatissimi in India (io di solito li trovo o al BIO o al negozio etnico)

I Chana dal sono piccoli ceci decorticati e spezzati che non hanno bisogno di un lungo ammollo, nè di una lunga cottura e sono perfetti per zuppe, vellutate e tutte quelle preparazioni dove il cecio non deve per forza rimanere bello integro. L’ apporto calorico è come quello dei ceci: per 100g di chana dal 347Kcal e 22,8g di proteine.

Così eccovi un contorno (ma anche una zuppa volendo) di chana dal con verza dal sentore indiano dato dalle spezie.

Ovviamente per rimanere in tema ho voluto abbinarci una bella tazza di Darjeeling, tè nero indiano che si abbina perfettamente alle spezie.

Alba propone in abbinamento un Grillo, vino bianco fresco e con vivace scia sapida in chiusura.

Valeria

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Macedonia di verdure al burro chiarificato e curcuma

Una ricetta semplice, ma dal gusto indiano, per “ripassare” le verdure usate nel brodo dei passatelli e/o del bollito, ma anche da provare partendo da zero.

Il termine macedonia deriva un po’ dall’eterogeneità delle verdure usate, un po’ dal taglio delle stesse (cubetti da 1cm per lato).

Il burro chiarificato è un ingrediente particolare realizzato con la lentissima cottura del burro in modo da eliminare l’acqua e la caseina in esso contenuto, si può realizzare in casa o acquistarlo direttamente pronto. Così lavorato il burro si trasforma in grasso puro: più conservabile, sopporta temperature più elevate e apporta un gusto diverso alle pietanze.
In India, sua terra d’origine, viene chiamato Ghi o Ghṛta: non esattamente uguale al burro chiarificato “occidentale” ha un gusto più marcatamente nocciolato. E’ usato in moltissime preparazioni ed è quindi molto facile trovarlo nei negozi etnici e specializzati.

Infine la curcuma, anch’essa popolare in India, dallo splendente colore giallo e dal gusto delicato ha inoltre numerose e decantate proprietà sfruttate nella medicina Ayurvedica ed esaltate dalla sua combinazione con il ghi.

Provate questa macedonia in combinazione a un tè verde come il Gunpowder, la sua astringenza ben si equilibra con la dolcezza della piatto.

Alba ha scelto in abbinamento un Golfo del Tigullio Bianco, vino leggero, fresco e di buona sapidità.

Valeria

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Zuppa di ceci alla curcuma con julienne di radicchio rosso

Ceci e radicchio sono a mio parere una coppia perfetta, una di quelle coppie di opposti fatti per stare assieme, perché proprio nella diversità danno il meglio di sé.

I ceci hanno un carattere morbido, la tendenza dolce, sono versatili, bilanciano alimenti sapidi e aromatici come ad esempio il baccalà.

Il radicchio è più ostile, amarognolo, netto e va a nozze con alimenti delicati come un risotto all’Asiago, cremoso e vellutato.

Bene, ora aggiungete a questo matrimonio d’amore un pizzico di curcuma per accendere di colore e per dare un tocco esotico e vi ritroverete nel piatto un connubio di sapore che scalderà le vostre serate autunnali.

Per esaltare il gusto e i profumi di questa zuppa così avvolgente vi propongo in abbinamento un Colli Orientali del Friuli Sauvignon, vino bianco dai sentori tipici di frutta a polpa bianca ed erbe aromatiche, dal sorso pulito, fresco e di piacevole sapidità.

Valeria invece propone un Japan Yonkon, tè verde dal gusto vegetale e dolce che ben si armonizza con l’equilibrio del piatto.

Alba

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Melanzane à la mode cingalese

La persiana melanzana, dalle esotiche radici ormai ha perso da tempo la sua meravigliosità trasformandosi in uno degli ingredienti estivi più usati ed amati.

Così cercando un modo per donare di nuovo un lustro esotico a queste prelibatezze mi sono imbattuta nelle spezie che tranquillamente riposano nella mia dispensa: pepe, zenzero e soprattutto curcuma.

La ricetta proposta può essere realizzata sia in forno tradizionale sia nel microonde (dotato di funzione grill) e anche se il risultato sarà diverso, sarà in entrambi i casi delizioso.

Per immergersi ancor di più nell’atmosfera dello Sri Lanka provate ad abbinare a questo piatto un tè Ceylon intensamente corposo (ad esempio uno della regione Kandy) che possa sostenere in modo efficace la speziatura del piatto.

Per questo contorno spiccatamente speziato e aromatico, Alba propone in abbinamento, un Soave classico, vino bianco dall’assaggio morbido, piacevolmente sapido e fresco.

Valeria

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