Brownie Sundae Fairtrade

Anche quest’anno Passioni da Bere partecipa alla grande sfida Fairtrade con delle ricette pensate per la festa della mamma.

Nel pianificare la ricetta Fairtrade per la festa della mamma di quest’anno ho pensato al fatto che la mia di mamma oggi sta a più di 450Km da me…sono quasi sicura non riuscirà ad assaggiare la ricetta…quindi mi sono gettata su qualcosa di particolarmente goloso e sontuoso e caotico e…insomma qualcosa da mangiare quando la mamma non c’è.

Ho scelto moltissimi prodotti Fairtrade e li ho combinati tutti assieme: cacao amaro, cioccolato fondente e cioccolato bianco della Repubblica Dominicana, zucchero integrale del Perù, gelato alla vaniglia del Madagascar, noci brasiliane e anacardi della Costa D’Avorio, una vera bomba di gusto sfociata nella realizzazione di un brownie sundae.

Il brownie sundae è un dolce che combina due famosissimi (e stracarichi di calorie) dolci americani: i brownie e il sundae. Il sundae è un gelato ricoperto di sciroppo, arachidi e frutta inventato (dice la leggenda) per aggirare le restrizioni imposte dalle Blue Laws, leggi (alcune tutt’ora in vigore) per limitare quelle azioni ritenute disdicevoli nel giorno del Signore (la domenica=sunday): tra queste azioni vi era mangiare il gelato (alcuni dicono il gelato alla soda, una sorta di affogato frizzante).
Il brownie invece è un tortino dal cuore quasi budinoso dato dalla grande quantità di zucchero, cioccolato e burro nella ricetta.

Lo zucchero scelto è quello integrale: umido e dal caratteristico retrogusto di liquirizia che si sposa alla perfezione con la forza del cacao.

Abbinando questo dolce a una tazza di English Breakfast, si esaltano ancora di più le note dello zucchero integrale.

Alba suggerisce in abbinamento un calice di Colli di Conegliano Refrontolo Passito, vino dolce dai tannini levigati , sontuoso nei richiami fruttati e persistente.

Valeria

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Shakshouka (Uova in Purgatorio)

13071951_10209151038471239_8241094327789055675_oLa shakshouka è un piatto a base di uova di origine nord-africana che, grazie alle varie immigrazioni specie ebraiche, ha conosciuto una notevole fortuna sulle tavole di tutto il mondo. Il suo nome originale significa mistura, mentre in Italia è denominato “Uova in Purgatorio” o, come a volte viene tradotto malamente in inglese, “Eggs in Hell”.

La ricetta è semplice e gustosa e consiste in uova cotte in un sugo ristretto e speziato. Normalmente è un piatto conviviale poiché cucinato in un’unica grande pentola da cui tutti mangiano assieme, ma ho optato per una soluzione più in linea con le nostre abitudini e scelto di preparare delle porzioni monodose. Io ho aggiunto un po’ di paprika forte per dargli quel piccantino piacevole di fondo, ma se lo preferite più “forte” potete aggiungere del peperoncino e del cumino.

Se non siete uomini e donne da scarpetta allora non pensate nemmeno di prepararla: la shakshouka va accompagnata da generose fette di pane o da pita da intingere nel sugo e per deliziarsi del tuorlo cremoso.

E’ un piatto perfetto per pranzo, ma viene usato anche come ricca colazione o per il brunch, magari in stile vegetariano; ne esistono anche varianti in verde (senza pomodoro e con gli spinaci) e varianti vegane (con il tofu o l’avocado al posto delle uova).

Abbinatelo a un bicchiere o a una tazza di English Breakfast (in questa stagione meglio freddo) per esaltare il gusto delle uova e sostenere la ricchezza del piatto.

Alba propone in abbinamento un Frascati Superiore, vino bianco morbido ben bilanciato da freschezza e misurata sapidità. Di buona persistenza.

Valeria

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Torta Tenerina

19 marzo. Ci vorrebbe qualcosa che ingolosisce, qualcosa di assolutamente squisito. Qualcosa che faccia sentire importante l’uomo che più conta nella nostra vita.

E allora ho pensato che di solito col cioccolato si va a colpo sicuro e mi è venuta in mente una torta che ai tempi dell’università la mia amica Teodora chiamava “Tenerella” e che fu subito accolta come una delle più appaganti trasgressioni alla dieta.

La paternità del dolce di oggi appartiene alla città di Ferrara.

Si tratta di una torta bassa e morbida al cioccolato fondente, dal cuore tenerissimo e umido che contrasta con la crosticina croccante dell’esterno.

Sprigiona già dai primi minuti di cottura un aroma goloso di cioccolato che la rende irresistibile.

La ricetta originale prevede esclusivamente il fondente e addirittura, per palati strong, la sostituzione della farina col cacao amaro. Se decidete di affidarvi alla versione ferrarese pura, ricordatevi di aumentare la quantità di zucchero!

Con un tripudio di cioccolato come questo, suggerisco in abbinamento un Aleatico di Puglia, vino dolce, morbido e dal finale lungo e appagante.

Valeria invece suggerisce una tazza di English Breakfast, che con le sue note date dalle foglie di tè keniote, ben si abbina al ricco gusto del cioccolato e trasforma questa torta in una perfetta colazione.

Alba

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Frollini “I Love You”

Frollini “I Love You”

Questi frollini potrebbero essere chiamati “quelli che anche il tuo ragazzo che non sa cucinare potrebbe fare”!
E così ho deciso di rivolgermi proprio all’universo maschile, di solito restio a queste “smancerie”, esortandolo a rimboccarsi le maniche e sostenere la propria dichiarazione d’amore con dei biscottini facili-facili che sfruttano la ricetta di Alba della pasta frolla montata.

Per la decorazione fate mente locale sui gusti della vostra lei: le piace più il cioccolato fondente o al latte? Magari è per il bianco? Le piacciono i canditi o preferisce noci e nocciole?

Se decidete di servirle in abbinamento una bella tazza di tè optate per il suo preferito, oppure un Tè alla Vaniglia o, se alla mattina, un English Breakfast servito con un cucchiaino di panna fresca.

Alba suggerisce in abbinamento un A.A. Moscato giallo dolce, vino dai sentori tipicamente aromatici, abbastanza fresco, mai stucchevole.

Valeria

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Piccoli calzoni (cauciuni) in miele di girasole alla cannella

Dei dolci (ovviamente fritti) tipici delle festività natalizie e di antico lignaggio (si dice siano di origine saracena) sono i piccoli calzoni dolci, in dialetto “cauciuni”.

Ne esistono diverse versioni da luogo a luogo, modificate in base alla materia prima disponibile e ai gusti dei commensali.

Io ho scelto quella con ceci e cacao (senza canditi), ma sono deliziosi anche quelli con il ripieno di castagne.

Il miele di girasole è tipico del Molise e porta con sé la freschezza di una giornata di sole, a cui ho voluto aggiungere una sferzata di esoticità con la cannella.

Assaporateli con una miscela di Natale (di solito tè nero indiano con cannella, zenzero e altre spezie) oppure lasciatevi attrarre da un buon English breakfast, blend perfetto con la ricca copertura di miele.

Alba consiglia un calice di Recioto di Soave, vino dolce e vellutato sostenuto da una verve fresca e sapida. Piacevolissimo finale lungo e persistente.

Valeria

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Omino di Pan di Zenzero

L’Epifania tutte le feste si porta via, ma è anche vero che il distacco deve essere graduale per non essere traumatico e così oggi vi propongo un biscotto famoso e che si mantiene, ben conservato, abbastanza a lungo per entrare a far parte di una merenda scolastica o di uno spuntino goloso.

Già gli antichi romani si scambiavano strenne a base di miele e in molti paesi delle bamboline erano di buon augurio per l’inizio dell’anno.

Ecco quindi gli omini di Pan di Zenzero con un impasto al miele: dolci e fragranti, colorati ed evocativi. Potete scegliere di lasciarli al naturale e scolpirli prima di infornarli, oppure aggiungervi decorazioni che possono andare in forno (come i canditi) o ancora decorarli dopo che si sono raffreddati con la glassa e le caramelle.

La glassa poi è perfetta per personalizzare il vostro omino: potreste farlo identico al cinematografico Gingy, al vostro amore, ad un vostro amico, al vostro nemico.
In effetti mangiare tutti assieme gli omini di Pan di Zenzero dice molto di chi ci sta intorno: iniziano dagli arti? Li spezzano o li morsicano?
Personalmente opto per una misericordiosa decapitazione.

C’è chi dice che possano realizzare i desideri: tipo pensare ad un amore non ricambiato mentre lo si mangia!

In vendita esistono dei bellissimi stampini (il mio fu un regalo della mia amica Alessandra), ma se proprio non li trovate con un coltello affilato ed un po’ di pazienza potreste avere gli stessi risultati!

Omini di pan di zenzero con bottoni di canditi
Omini di pan di zenzero con bottoni di canditi

Ho deciso di abbinare a questo biscotto un English breakfast addizionato con pizzichi delle vostra spezie preferite: provatelo con zenzero e curcuma oppure con chiodi di garofano e scorza d’arancia.

Alba propone di accompagnare questi biscottini speziati con un Alto Adige Moscato giallo Passito, vino dolce e dall’aroma avvolgente percorso da una buona acidità a supporto della dolcezza.

Valeria

Omino di pan di zenzero cosparso di zucchero grezzo
Omino di pan di zenzero cosparso di zucchero grezzo

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