Sfoglia con mousse di ricotta e agrumi con cedro candito profumata al basilico

Sapete quante varietà di basilico esistono? Sono ben 160 e ognuna ha un corredo olfattivo speciale.

Il basilico è forse il principe delle erbe aromatiche, sono infatti innumerevoli le ricette che ne richiedono l’impiego. Una su tutte, il pesto, quello fatto col basilico genovese dop di Pra.

Ma possiamo spaziare e cogliere lo stuzzicante profumo del basilico lattuga che si sposa meravigliosamente con le melanzane o sentire la freschezza mentolata del basilico piperitum ideale per arricchire le carni.

Siamo soliti immaginare questa piantina come complemento di piatti salati ma stavolta ho voluto trasferire questa fragranza mediterranea ad un fine pasto dolce, un dessert spumoso e profumatissimo.

Nell’immaginare questo dolce come corollario del pranzo di Pasqua, ho rubato alcuni ingredienti della pastiera: la farcia di ricotta freschissima di pecora viene montata e arricchita dal miele d’arancio e dalle scorze di agrumi caramellate. Ma a tratteggiarne il profilo aromatico è soprattutto il basilico che ho portato nel piatto sotto forma di salsina dolce e sciropposa.

Propongo in abbinamento un Passito di Pantelleria, vino dal sorso voluttuoso bilanciato da una freschezza ben delineata e da sapidità salmastra.

Valeria consiglia in abbinamento un Darjeeling Second Flush, tè indiano dalle sottili note agrumate che ben sostiene l’aromaticità intensa del basilico.

Alba

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Diplomatico di Carnevale

Il diplomatico è un dolce sontuoso che ricorda un incrocio tra una millefoglie e una torta alla panna e in effetti la crema diplomatica che caratterizza questo piatto è l’amalgama tra della panna montata dolcificata e la crema pasticcera.

Per il gusto ho scelto qualcosa di divertente e scherzoso: l’incontro tra il limone della crema che quasi ricorda, con la sua acidità, lo yogurt e il rum della bagna, con un leggero twist di dolcezza extra data dalla glassa allo zucchero fondente e le decorazioni di caffè.

Provate questo dolce con una tazza di Darjeeling SF, tè nero indiano che ben si abbina alla velata acidità del limone e stempera la dolcezza della glassa.

Alba suggerisce in abbinamento un Recioto di Soave, vino dolce dal sorso rinfrescato da una verve acido-sapida che accompagna ritorni agrumati e fruttati.

Valeria

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Filetto di maiale al pepe verde con succo di mela

Le mele, croccanti e succose sembrano fatte per essere addentate. Ma si sa che è un frutto eclettico in cucina, dalle innumerevoli risorse, sano e rinfrescante col suo sapore dolce e acidulo.

Se nella vostra vita finalmente è entrato un estrattore (oppure una centrifuga) sappiate che il succo di mela è l’ideale per prevenire i malanni d’autunno. Bevuto bollente, con l’aggiunta di zenzero, cannella e chiodi di garofano è un toccasana quando si avvertono i primi brividi di stagione.

Se amate il gusto un po’ asprigno scegliete le Granny Smith; se preferite sfumature più dolci, le mele renette o le Golden Delicius vi daranno soddisfazione.

Personalmente amo quel morso succulento, dolce ma dalla freschezza quasi acerba che solo la mela annurca sa dare: sono convinta che Eva sia stata tentata proprio da una mela Annurca Campana IGP 🙂

Il filetto di maiale è un taglio tenero e magro che si sposa benissimo col sapore agrodolce delle mele e difatti questa felice combinazione viene proposta in diverse varianti in Trentino e in Alto Adige.

Se non disponete di una centrifuga troverete il succo di mela pronto in commercio ma, mi raccomando, acquistate quello senza zucchero!

Suggerisco in abbinamento un Teroldego Rotaliano, vino rosso che scorre morbidamente ravvivato da freschezza appagante e tannini levigati.

Per questo piatto aromatico, Valeria suggerisce una tazza di Darjeeling Casleton, tè nero indiano che sostiene perfettamente il sapore del pepe verde e della mela.

Alba

filetto-di-maiale-al-pepe-con-succo-di-melaIngredienti (per 4 persone)

  • 800 grammi di filetto di maiale
  • 400 ml di succo di mela fresco
  • 1 cucchiaino di grani di pepe verde
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 rametto di timo
  • 1 rametto di rosmarino
  • 3 foglie di salvia
  • 30 grammi di burro
  • sale

Pestate grossolanamente i grani di pepe in un mortaio.

Salate il filetto di maiale e passatelo nel pepe, premendo leggermente per farlo aderire bene su tutta la superficie.

Lavate, asciugate e legate con uno spago da cucina le erbe aromatiche.

Sciogliete il burro in un tegame, unite lo spicchio d’aglio e il mazzetto di erbe aromatiche.

Unite il filetto e fatelo rosolare ben bene su tutti i lati.

Bagnatelo con una parte del succo di mela e proseguite la cottura nel tegame parzialmente coperto per circa 50 minuti, versando altro succo di mela man mano che evapora.

Al termine della cottura, eliminate l’aglio e le erbe e servite il filetto caldo, tagliato a fette, irrorato col suo stesso fondo.

Piccole angel food con glassa agli agrumi e codette

Oggi è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia ed è anche la Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa: non c’entrano nulla l’una con l’altra, ma visto che si parla di “fobia” e “pressione” mi verrebbe da dire <<state tutti calmi!>>.

Ok, a parte gli scherzi, ritorniamo alle cose serie perché entrambe le motivazioni di questa giornata sono importanti e purtroppo recepite dal grande pubblico in maniera distorta.

L’ipertensione arteriosa è una di quelle patologie “sottovalutate” che passa per lo più inosservata: peccato che l’ipertensione arteriosa è un problema che colpisce in Italia in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne. Il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono in una condizione di rischio (cioè il valore della pressione sistolica è compreso fra 140 e 160 mmHg e quello della diastolica è compreso fra 90 e 95 mmHg). Solo nella regione Emilia-Romagna gli ipertesi sono il 41% degli uomini e il 30% delle donne.
L’azione prolungata dell’ipertensione arteriosa non curata può portare a quella che è la terza causa di morte in Italia: l’ictus!
Alcune linee guida per la prevenzione dell’ipertensione sono: controllare il peso corporeo, contenere il consumo di alcol, evitare il fumo, limitare le condizioni di stress, ridurre l’apporto di sale e l’uso degli alimenti che ne sono ricchi (ad esempio gli insaccati), contenere il consumo di grassi animali (contengono colesterolo), non abusare di liquirizia, seguire una dieta ricca di magnesio e potassio (cereali, frutta, verdura, agrumi), esercitare regolarmente un’attività fisica.

LA RICETTA DI OGGI NON E’ DEDICATA A QUESTA GIORNATA! 😉

La ricetta di oggi è dedicata alla Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, perché un dolce non ha mai ucciso un omosessuale, ma la “paura” sì!
Grazie anche ai recenti sviluppi sulla legge per le unioni civili, il “problema” omosessualità è saltato di nuovo all’onore della cronaca sollevando il solito polverone.
Il 17 Maggio 1990 è il giorno in cui l’Organizzazione mondiale della Sanità ha rimosso dall’elenco delle malattie mentali l’omosessualità: da allora sono passati 26 anni e c’è chi ancora pensa che l’omosessualità sia una malattia (a quanto pare contagiosa) e chi ne sia affetto non abbia diritti né doveri o, nei casi peggiori, la dignità di essere umano.
In questa amarezza ho voluto dedicare un dolcetto in cui non ho lesinato con lo zucchero: una bomba leggera nella consistenza, frizzante e colorata.

Abbinatelo a una bella tazza di Darjeeling, che con le sue leggere note tanniche ben sostiene la dolcezza di queste tortine.

Alba propone in abbinamento un A.A. Gewurztraminer Passito, vino dolce ma non stucchevole, cremoso, sapido e puntellato da percezioni agrumate.

Valeria

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Colazione tutta vegana per San Valentino: Muffin alla frutta e Pudding di semi di chia al pompelmo rosa e muesli

La domenica mattina è fatta per indugiare sotto le coperte e condividere il tepore delle lenzuola stropicciate con la persona amata.

Finalmente liberi dal dovere della sveglia potete concedervi il lusso di sistemate i cuscini alla testiera del letto per gustare in tutta calma la dolce colazione che chiude il menù vegano pensato quest’ anno in occasione di San Valentino.

Le coccole qui prendono la forma di un muffin fruttato e di un cremoso pudding che aspetta l’affondo del cucchiaino.

Per il pudding ho usato i semi di chia, dei semini piccoli e scuri, ricchissimi di Omega3, ricavati da una pianta diffusa in Centro e Sud America e ammessi solo di recente nel mercato europeo.

Diamo quindi tanto spazio alla frutta, ai profumi intensi degli agrumi e alla fragranza dei muffin dal cuore di mela per attivare una bella sferzata di vitalità che vi accompagnerà per tutto questo magico giorno di festa.

Oltretutto si tratta di una colazione che permette di preparare le due ricette anche il giorno prima in modo che al mattino non resta che affettare la frutta per una fresca macedonia e preparare una bella tazza di tè fumante Darjeeling.

Alba

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Tesori di baccalà al Cointreau con cuore di bufala su salsa agrodolce al dragoncello

Quando decidiamo di indire un contest qui su Passioni da Bere, il principale scopo è quello di divertirsi e mettersi alla prova. Così per il nostro menù di Capodanno sia io che Alba ci siamo cimentate in due versioni della nostra idea di “Baccalà&Bufala”.

Questo antipasto si muove attraverso sapori forti e contrastanti, tutti volti a esaltare la voluttuosa scioglievolezza della mozzarella di bufala. Una delle regole per assaporare questo piccolo gioiello italiano è di non mangiarlo freddo di frigo! Molto meglio tiepido o, esaltazione, fumante e filante.
La scelta di racchiudere dei bocconcini in scrigni bollenti rimanda a questo scopo: un ambiente caldo e protetto dove la bufala schiuderà tutti i suoi aromi.

Gli scrigni dalle profonde note gustative natalizie, sono morbidi, ma con una sottilissima panatura croccante, mentre la salsa completa questo quadro gustativo complesso e unico. Se non siete sicuri sul sapore del dragoncello (a volte chiamato Estragone) vi consiglio di usarlo dapprima in altre ricette per capire se vi piace (provatelo ad esempio con una semplice insalata di carote all’aceto).

Accompagnate questo antipasto con una tazza di Darjeeling SF – FTGFOP1 – Castleton, tè nero indiano dalle leggere note agrumate che ben si sposa con la complessità del piatto.

Alba suggerisce in abbinamento un Franciacorta Brut Rosè, spumante di raffinata eleganza, fresco, minerale, dal perlage fine e persistente.

Valeria

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