Tofu glassato alla melagrana su letto di sedano rapa in insalata

Tre anni fa Alba e io ci iscrivemmo su WordPress con l’intento di dar vita a un blog che girava nelle nostre menti già da tempo, ma ci volle ancora un mese prima che prendesse realmente vita: un po’ come quando la Natura si prepara al risveglio primaverile ed è tutto uno scalpicciare nascosto.
Oggi, dopo tre anni, il blog è un sito e noi un po’ di esperienza l’abbiamo fatta passando dai piatti (e foto) un po’ rustici a quelli più studiati.

Oggi vorrei proporvi un piatto particolare, appagante e fresco anche se cucinato con frutta e verdura di stagione: un po’ il mio scalpiccio in attesa della Primavera.

Il succo di melagrana è, magari non ci crederete, un ottimo sostituto del vino rosso quando c’è bisogno di sfumare e glassare le pietanze: ha quel non so che di zuccherino, ma allo stesso acido che vi riporta indietro ai tempi di dame e cavalieri e il succo di questo frutto ancestrale era usatissimo nella cucina.

Il sedano rapa invece è una grossa radice che, appunto, unisce il gusto dei due ortaggi in maniera più delicata ed è ottima sia cotta (dove svela le sue note dolciastre) sia cruda.

Dato che là fuori però fa ancora un po’ freddino, vi consiglio di accompagnare questo piatto a una tazza di Ceylon UVA, tè nero dalle note quasi balsamiche che contrasta in questo modo la schiettezza dell’insalata e viene addolcito dal tofu.

Alba propone in abbinamento un A. A. Kerner, vino bianco dal sorso fresco e sapido che sfuma in una punteggiatura agrumato minerale.

Valeria

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Verdure e cipolline borettane glassate al miele

La cipolla borettana deve il suo nome a Boretto, un comune in provincia di Reggio Emilia dove veniva coltivata da tempi remoti. È caratterizzata da un bulbo molto appiattito ai poli, è piccola ed ampiamente usata per farne sottaceti.

Ottime anche glassate con l’aceto balsamico, le cipolline borettane rappresentano un contorno perfetto con piatti a base di carne.

Nel nostro menù “a incastro” però abbiamo deciso di concederci delle sperimentazioni gustative sempre ovviamente in linea con l’equilibrio dei sapori.

Ne è venuto fuori questo contorno versatile che grazie all’utilizzo del miele e dell’aceto in cottura rende particolarmente piacevoli ed interessanti i contrasti.

Per la decisa tendenza dolce di queste verdure che incontrano il miele, ho scelto in abbinamento un A.A. Kerner, vino bianco fresco e con discreta sapidità, fine e persistente.

Valeria suggerisce di intramezzare questo menù con una tazza di Gunpowder, tè verde cinese dal gusto classico e pulito.

Alba

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Pomodori ripieni di soufflé ai formaggi

Sfatiamo il mito che vede il soufflé come un piatto di difficile riuscita.

Certo, si tratta di una ricetta di origine francese, quindi già di per sé richiede un approccio rispettoso verso la raffinatezza della cucina d’origine.

Abbiatene dunque il giusto riguardo: non è uno sformato né tanto meno una frittata.

Bastano pochi accorgimenti per ottenere un piccolo gioiello gonfio, soffice, dorato e con un’ invitante crosticina sopra, così come purtroppo basta sbagliare un paio di passaggi per ritrovarsi nell’imbarazzo di servire dei soufflé mediocri, non abbastanza gonfi o peggio che si sgonfiano appena estratti dal forno.

Ricordatevi dunque che gli albumi devono essere montati a neve e incorporati delicatamente al resto degli ingredienti solo un attimo prima di versare il composto nelle cocottine ben imburrate (o nei pomodori come in questo caso).

Un altro suggerimento fondamentale per evitare guai in cottura è quello di non aprire per nessuna ragione il forno, pena il triste spettacolo di vederlo sgonfiarsi.

Infine ricordate che il soufflé, come tutti i protagonisti dall’animo snob è volubile e insofferente alla cattiva educazione, esige infatti la puntualità dei commensali, va portato in tavola appena uscito dal forno altrimenti la svettante fierezza potrebbe crollare…come si dice “ il soufflé non aspetta gli ospiti, sono gli ospiti ad aspettare il soufflé”.

Valeria suggerisce un delicato Yunnan verde servito freddo: tè di carattere che ben si sposa con la complessità del piatto.

Per la tendenza dolce di questo raffinato antipasto, alleggerito dalla freschezza del pomodoro ma ben sostenuto dall’aromaticità dei formaggi, propongo in abbinamento un Alto Adige Kerner, vino bianco di discreta morbidezza, fresco, sapido e di buona struttura.

Alba

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Insalata calda di patate e fagiolini

Quando si pensa all’insalata viene in mente qualcosa di fresco ed estivo, mentre se si pensa all’insalata di patate viene in mente un pastone ipercalorico tenuto insieme dalla maionese: nulla di tutto ciò!

L’insalata che vi propongo è calda ed avvolgente condita con una vinaigrette dal sapore esotico grazie all’olio di semi di sesamo.

Mi rendo conto anche che alcuni degli ingredienti non siano facili da trovare, ma in un buon negozio BIO o etnico riuscirete a far la spesa in tutta tranquillità.

Le sostituzioni poi sono all’ordine del giorno in un mondo in cui va tutto veramente veloce, quindi se proprio non riuscite a fare il brodo e dovete affidarvi al “dado” almeno sceglietene uno BIO e senza glutammato monosodico aggiunto, se pulire i fagiolini vi è difficoltoso cercate nella sezione surgelati i fagiolini fini e via discorrendo.

A questo piatto abbino uno Yunnan verde, tè cinese dalla personalità forte che ben sorregge l’aromaticità della salsa.

Alba propone un Alto Adige Kerner, vino bianco fresco e pieno, di discreta morbidezza e buona sapidità.

Valeria

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Scrigni con porri, timo e gruyère

Scrigni con porri, timo e gruyère - Foto di Walter Romano
Scrigni con porri, timo e gruyère – Foto di Walter Romano

Questo piccolo rustico piuttosto aromatico è un connubio di sapori appartenenti tutti alla stessa famiglia: porri, scalogni e cipolla. La cottura lenta permette di perdere le asperità e di rivelarne tutta la loro naturale dolcezza. Si sposano meravigliosamente col sapore deciso del gruyère e hanno un aspetto delizioso se presentate in mono porzioni.

Io ho usato stampi da 9 cm di diametro, ma potreste anche realizzarle in formato mini aiutandovi con un tagliapasta e con degli stampini piu’ piccoli.

A Bologna hanno rubato la scena da protagonisti soprattutto dietro le quinte, infatti sono stati molto apprezzati da chi ci ha aiutato con la logistica dell’allestimento e dalle ragazze di StregaTe.

Stuzzicanti e dal tocco intenso del timo, sono perfetti per un buffet o da servire come antipasto durante un pranzo o una cena informale.

Per la tendenza dolce delle cipolle arricchita però dall’aromaticità del formaggio e del timo ho scelto in abbinamento un Alto Adige Kerner, vino bianco, fresco, di discreta morbidezza e buona struttura.

Valeria invece propone un Yunnan sticky rice tea: tè verde pressato dal gusto di riso.

Alba

Scrigni con porri, timo e gruyère - Foto di Walter Romano
Scrigni con porri, timo e gruyère – Foto di Walter Romano

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