Biancomangiare fusion

Il biancomangiare qui proposto è una versione un po’ rivisitata del più famoso dolce siciliano.
La Sicilia, terra di mandorle e limoni, ha declinato e mantenuto un piatto diffusissimo in tutta Europa fin dal Medioevo, ma che all’epoca risultava un po’ diverso! 🙂
Come descrive bene il nome, il Biancomangiare deve essere bianco: unica regola in effetti. Di conseguenza l’antico piatto veniva arricchito, oltre che con il latte di mandorle, anche di carne di pollo e farina di riso (sostituita nella nostra versione dall’amido).

La consistenza finale è sia diversa da quella di una crema cotta (ad esempio il Crème caramel) che da una gelatina, è più gommosetta e allo stesso tempo si scioglie in bocca, non bisogna gustarla con forza, ma con gentilezza.

Concludete questo pasto dedicato alla gentilezza, accompagnando il Biancomangiare con una tazza di Sencha con Boccioli di Rosa, tè giapponese delicato e profumato.

Per un incontro d’amore tra il biancomangiare e un calice di vino, Alba consiglia un Trentino Moscato Rosa, vino dolce dal profumo suadente di rosa e frutti di bosco, la dolcezza è stemperata dal sorso fresco. Il finale è lungo e persistente.

Valeria

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Gelatina di Mirtilli

Temperature record che fan paura solo a nominarle: in questo sabato afoso proprio non me la sento di proporvi qualcosa di complicato o che faccia rimanere davanti ai fornelli accessi per più di 1 o 2 minuti, così ecco un’altra ricetta fresca, vegana e che fa anche benissimo!

Il succo di mirtillo è un concentrato di effetti benefici e non solo per gli occhi, bisognerebbe berne sempre un po’ durante la settimana. Il suo gusto dolce, ma allo stesso tempo acidulo mi piace moltissimo e questa gelatina non è altro che un modo diverso per assumerne le proprietà; a chi non facesse impazzire la nota aspra può sempre smorzarla con un po’ di miele di acacia.

Il succo di mirtillo è facilmente acquistabile in quasi tutti i negozi, mentre per chi volesse auto-produrselo consiglio di usare la tecnica del “congela e scongela” per rompere le fibre interne e ricavare più succo possibile. Occhio anche agli ingredienti di quelli “comprati” non tutti sono 100% succo di mirtillo.

Abbinate questa deliziosa e fresca gelatina a un bel bicchiere di Rooibos ottenuto con l’infusione a freddo.

Alba suggerisce in abbinamento un Trentino Moscato Rosa, vino dolce, delicato, dal sorso piacevolmente fresco, sapido e di lunga persistenza fruttata.

Valeria

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Plumcake alle more

Ho pensato a un dolce soffice, semplice nell’esecuzione, perfetto per salutare quest’estate dalle note autunnali.

Andare per more è uno dei piccoli piaceri che mi accompagnano da quando bambina vivevo in campagna e aspettavo il momento perfetto in cui quei piccoli frutti di rovo, ancora rossi, raggiungessero la maturazione, quel bel viola scuro che mi macchiava le mani e i vestiti.

Ne facevo cesti pieni che portavo a casa trionfante pregustando il sobbollire nel pentolone pieno di more e zucchero che magicamente si trasformavano in confettura.

Il plumcake è una morbida meraviglia anche con i mirtilli, le ciliegie, i lamponi…ma dovrete avere l’accortezza di passare i frutti nello zucchero a velo prima di incorporarli all’impasto e di usare l’olio di mais perché ha un sapore molto più delicato e discreto rispetto ad altri oli di semi.

Suggerisco in abbinamento un Trentino Moscato Rosa, vino dolce anche nei profumi, fresco e dal finale fruttato.

Valeria invece suggerisce di abbinare questo dolce dalle ultime note estive con un delizioso tè freddo dolce e agrumato, il Nilgiri al lime e miele.

Alba

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Génoise di Pasqua

A Pasqua ci sono le uova di cioccolato e la colomba: è innegabile!

Ma volendo proporre un pasticcino per rompere la monotonia, una buona scelta è puntare su qualcosa di primaverile e cremoso, qualcosa come questa génoise: un pan di spagna arricchito nell’impasto dalla scioglievolezza del burro e dall’aromaticità delle mandorle.

A finire delle freschissime fragole con la dolcezza del cioccolato.

Giocate con i sapori e abbinate a questa piccola delizia un tè nero aromatizzato dal gusto fiabesco: Marzapane, una miscela di tè nero con cioccolato, mandorla e pepe rosa.

Alba propone in abbinamento un Trentino Moscato Rosa, vino dolce anche nelle note aromatiche, fresco e con richiami fruttati nel finale.

Valeria

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Crostata alla confettura di amarene

Oggi vi offro uno spunto per prendervi il vostro tempo e realizzare un dolce dal sapore semplice e di sicura riuscita. Un’autentica bontà per darsi il buongiorno o gratificare altri momenti della giornata. Non amo i sapori troppo stucchevoli per questo trovo che la leggera acidità delle amarene si combini molto bene con la dolcezza della confettura. Non e’ cosi’ frequente trovare questi frutti al mercato, di solito per fare incetta di amarene e’ necessario avere la fortuna di conoscere amici o parenti che hanno alberi in campagna e a luglio fanno la raccolta. E infatti la scelta di utilizzare questo tipo di confettura deriva in parte proprio da un incontro di fine estate. Ad agosto ho conosciuto Liliana, la zia del mio assaggiatore preferito, una signora che ha un bellissimo casale sulle colline di Sant’Agata dei Goti. Mi ha regalato una provvista di barattoli di marmellate fatte da lei.

Crostata alla confettura di amarene - Foto di Walter Romano
Crostata alla confettura di amarene – Foto di Walter Romano

Sfornare fragranti crostate sarà come portarsi il ricordo dell’estate nei mesi a venire. Per la grassezza della pasta frolla completata dalla sfaccettatura di dolcezza e tendenza acida della confettura di amarene, suggerisco un Trentino Moscato Rosa vino rosso dolce aromatico e fresco dalla persistenza gusto-olfattiva giocata su richiami di rose, visciole e frutti di bosco. Valeria propone un abbinamento profumatissimo e tradizionale con le amarene: il Rose Pouchong, tè rosso profumato con petali di rosa.

Alba

Crostata alla confettura di amarene - Foto di Walter Romano
Crostata alla confettura di amarene – Foto di Walter Romano

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Aspic ai Frutti di Bosco (vegano)

Qualche tempo fa, Alba mi chiese di prepararle un aspic ai frutti di bosco ed io le promisi che appena avrei raccolto gli ingredienti necessari sarebbe stata accontentata! 🙂

Così è arrivata l’Estate che porta con sé odori e gusti che sanno di passeggiate nei boschi e di piccole sorprese nei posti più impensabili: mirtilli, lamponi e ribes; ma questo aspic può essere fatto con tutti i frutti di bosco e quindi largo anche alle fragoline, alle more e alle bacche commestibili che la natura sa darci.

Alla preparazione ho voluto aggiungere anche i cinorrodi di rosa canina: ricchi di vitamina C, mi ricordano sempre l’entroterra ligure.
Per i NON appassionati (un po’ folli) come me che se la raccoglie da sola, la rosa canina è venduta sfusa nelle erboristerie e in comode bustine nei supermercati.

La panna montata (qui in versione vegan) dona all’aspic una golosità ed un corpo quasi lascivi, mentre la leggera piccantezza della cannella e l’aromaticità dei petali di rosa trasportano l’assaggiatore in terre lontane dalle “Mille e una Notte”.

Ho voluto continuare questa sensazione proponendo in abbinamento una bevanda ottima sia calda che fredda: il decotto di rosa canina alla cannella.

Alba, invece, suggerisce in abbinamento un Trentino Moscato Rosa, vino dolce, aromatico e fresco dalla persistenza gusto-olfattiva con richiami floreali e fruttati di rose e piccoli frutti rossi.

Valeria

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