Oggi 8 marzo sono 40 i Paesi in cui le donne incrociano le braccia. Un rinnovato ciclo di proteste percorre il pianeta dalla Polonia agli Stati Uniti, da Roma a San Paolo, a Gerusalemme, a Berlino, a Hong Kong a Mosca. Da quel #NiUnaMenos urlato nelle piazze argentine a giugno dello scorso anno, quella voce si è propagata con la forza di una marea e finalmente l’8 marzo recupera una forte connotazione politica.
L’attrice Emma Watson è sostenitrice della campagna HeForShe che spinge gli uomini ad appoggiare il femminismo.
Recentemente l’attrice è stata oggetto di contraddittorio per via del seno scoperto che si intravede sotto uno scialle bianco traforato in uno scatto fotografico per Vanity Fair.
Non entro in merito alle polemiche che trovo sterili, ottuse e fuorvianti.
Quello che oggi mi interessa è il discorso che Emma Watson ha tenuto davanti alle Nazioni Unite, il 21 settembre 2014, per la parità di genere.
Ho trovato in un settimanale proprio uno stralcio di questo discorso e mi fa piacere dare il mio piccolo contributo a questa giornata riportandolo qui di seguito:
“Uomini, vorrei sfruttare questa opportunità per farvi un invito formale. La parità di genere è anche un vostro problema.
Perché a oggi, ho visto il ruolo di mio padre come genitore essere svalutato dalla società, nonostante io avessi bisogno della sua presenza tanto quanto quella di mia madre. Ho visto uomini soffrire di malattie mentali incapaci di chiedere aiuto per paura che la cosa li facesse sembrare meno maschi.
Ho visto uomini resi fragili e insicuri da un’idea distorta di quello che significa successo per un maschio. Nemmeno gli uomini hanno la parità di genere.
Non parliamo quasi mai degli uomini imprigionati dagli stereotipi di genere ma io vedo che lo sono, e che quando ne sono liberi, le cose cambiano di conseguenza anche per le donne.
Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno arrendevoli. Se gli uomini non devono avere il controllo, le donne non si sentiranno controllate.
Sia gli uomini che le donne dovrebbero sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne dovrebbero sentirsi liberi di essere forti. È ora che iniziamo a pensare al genere come uno spettro, non come due insiemi opposti.”
Detto questo, oggi ho voluto esprimere la mia adesione allo sciopero, godendomi il piacere di gustare la mia charlotte tutta gialla che profuma di mele dolci e crema al limone. Una torta preparata senza fretta che mi restituisce tutto il sapore buono del tempo di vita ben speso.
Consiglio in abbinamento una Malvasia delle Lipari Passito, vino bianco dolce avvolgente e suadente, sorretto da un’ottima scia sapida e da una verve di risoluta freschezza.
Valeria suggerisce per questa fresca e contrastante torta una tazza di Darjeeling Castleton, tè indiano dalle leggere note agrumate.
Alba
Ingredienti di base
Ingredienti per la crema diplomatica al limone
- 500 ml di latte fresco
- 4 tuorli
- 150 grammi di zucchero
- 40 grammi di amido di mais
- succo di 1/2 limone
- scorza di limone di Amalfi non trattato
- 100 ml di panna fresca liquido
- 20 grammi di zucchero a velo
Ingredienti per la frutta caramellata
- 1 mela golden
- scorza di mezzo limone di Amalfi non trattato
- 50 grammi di zucchero
- 20 grammi di burro
- 10 ml di limoncello
Ingredienti per lo sciroppo
- 150 ml di acqua
- 50 grammi di zucchero
- 30 ml di limoncello
Preparate il pan di Spagna con la ricetta che trovate Qui nel nostro ricettario e fatelo raffreddare.
Preparate la crema: spremete il succo di mezzo limone, filtratelo e tenetelo da parte. Mettete il latte a scaldare in una pentola antiaderente, portatelo quasi al punto di ebollizione e spegnete il fuoco.
Sbattete i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una consistenza spumosa e chiara, quindi aggiungete l’amido di mais setacciato e il latte intiepidito a filo. Amalgamate bene gli ingredienti e trasferite il composto nella pentola antiaderente.
Unite la buccia di mezzo limone.
Cuocete la crema a fiamma bassa mescolando continuamente finché non inizia ad addensarsi (ci vorranno circa 15 minuti), vela il cucchiaio ed inizia ad accennare le prime bolle. A questo punto versate nella crema il succo di limone e rimuovete la scorza.
Trasferite la crema in un recipiente basso e largo, copritela con la pellicola a contatto per evitare che si formi una crosticina superficiale. Lasciatela raffreddare completamente e poi riponetela in frigo.
Versate la panna fresca in una ciotola, unite lo zucchero a velo e iniziate a montare con le fruste.
Non appena avrete ottenuto una panna ben montata, incorporatela alla crema delicatamente muovendo la spatola dal basso verso l’alto. Coprite nuovamente con la pellicola e ponete in frigo.
Caramellate la frutta: sbucciate e affettate a cubetti la mela e tagliate a filetti la scorza di mezzo limone. Fate fondere una noce di burro in padella, aggiungete la frutta e iniziate a spadellare a fuoco vivo. Quando la frutta si sarà intenerita, versate 50 grammi di zucchero che inizierà a caramellarsi. Sfumate con un cucchiaio di liquore e infine ponete la frutta a raffreddare in una teglia rivestita di carta forno.
Preparate lo sciroppo: versate in un pentolino l’acqua, il limoncello e lo zucchero. Ponete sul fuoco, mescolate e lasciate sciogliere completamente lo zucchero. Lasciate raffreddare.
Usando un coltello lungo e seghettato ricavate 3 dischi dal pan di Spagna. Tenete la parte le eccedenze che andrete poi a sbriciolare sulla torta.
Bagnate con la sciroppo i savoiardi e distribuiteli ritti sulla parete dello stampo di uno stampo a cerniera.
Bagnate anche il pan di Spagna.
Inserite il primo disco di pan di Spagna nello stampo e, con una sac à poche, fate uno strato di crema.
Adagiate il secondo disco, distribuite la crema e chiudete con l’ultimo disco. Aggiungete ancora uno strato di crema e livellate.
Spargete sulla superficie della torta le briciole di pan di Spagna.
Mettete la charlotte in frigo per almeno 4 ore.
Al momento di servire, distribuite sulla superficie, prima di sformare, le mele e le scorze di limone caramellati.