Biscotti salati di farina di ceci con salsa all’avocado e yogurt

Iniziamo questo menù pasquale senza glutine con un aperitivo divertente e speziato.

I biscotti sono a base di farina di ceci, ma se siete fan delle panisse o delle panelle (fette di polenta di farina di ceci fritte), vi esorto a commutare la ricetta per realizzare delle panisse aromatiche e ideali da accompagnare alla salsa: quindi eliminate il bicarbonato e il burro e aumentate l’acqua a 540ml; realizzate una polenta cuocendo e mescolando in continuazione la farina con l’acqua e, alla fine, le spezie; lasciatela riposare in uno stampo bene oliato e quando sarà solidificata tagliatela a fettine sottili; friggete le fettine in abbondante olio caldo.

La salsa invece è una specie di guacamole allo yogurt impreziosito dal gusto piccante della senape e del peperoncino. Il fieno greco che vedete tra gli ingredienti è una spezia molto utilizzata in India e rientra tra i componenti del curry: ideale come ricostituente, ha un sapore amarognolo.

Come per tutti gli ingredienti, anche per le spezie, fate molta attenzione alla contaminazione crociata.

Accompagnate il tutto con un bicchiere di Darjeeling freddo a piacere decorato con fettine di limone o cetriolo.

Alba propone in abbinamento un Franciacorta Brut, fragrante, fresco, sapido con un ricco e persistente perlage.

Valeria

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La ricetta di un burger vegetariano per un #Planet5050 by 2030

Eccoci di nuovo alla nostra consueta ricetta “in rosa” per la Festa della Donna, uno spazio in cui lasciamo un po’ da parte l’aspetto prettamente culinario per parlare di un argomento che il più delle volte viene preso sottogamba gli altri 364 giorni e che molte delle pratiche quotidiane a cui siamo abituate non fanno che inasprire: la discriminazione e l’uguaglianza di genere.

Le donne hanno diritto al pieno e uguale godimento di tutti i loro diritti umani e di essere libere da ogni forma di discriminazione. Tuttavia, la discriminazione nei confronti delle donne persiste in molte aree, direttamente e indirettamente, attraverso le leggi, le politiche, le norme sociali, le pratiche e gli stereotipi di genere. L’uguaglianza di genere di fronte alla legge non significa necessariamente che le donne in pratica hanno pari opportunità.

Questa infografica delle Nazioni Unite dà un’occhiata più da vicino alle varie forme di discriminazione che le donne devono affrontare nel mondo (quindi anche da noi).
Infographic: Human rights of women

Mentre questa ci dà l’idea che l’uguaglianza di genere è ancora lontana.
Infographic: Gender equality – Where are we today?

La ricetta di oggi è volutamente “maschile” nell’aspetto, in quell’ottica in cui si vuole i pub e le paninoteche frequentate da uomini, “violenta” per quel coltello piantato come se nulla fosse ed “eccessiva” per quell’idea che le donne non possono e non devono mangiare, ma il tutto è in versione vegetariana… quasi un affronto allo stereotipo; gli ingredienti usati vengono quasi tutti da imprese femminili, dal commercio equo-solidale e dal BIO (per identificare le imprese femminili rivolgetevi ai commercianti o alla camera di commercio).

La ricetta della polpetta di barbabietola è tratta dritta dritta da Clea, autrice del blog Clea Cuisine.

Gli ingredienti sono per 6 panini, numero ideale da dividere tra amiche e amici o tra parenti, in una convivialità che esige l’aiuto in cucina, la condivisione e la discussione. Da bere potreste scegliere la classica birra Porter, o una tazza di Kukicha tostato, tè giapponese dal gusto forte e dolciastro con una delicata nota di caffè che ricorda il cioccolato fondente o , come consiglia Alba in abbinamento, un Sannio Falanghina, vino bianco dall’assaggio fresco, scorrevole e sapido in chiusura.

Valeria

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Crema di patate e miso con funghi shiitake e germogli di alfa alfa

La nostra incursione nella cucina vegana si arricchisce di nuovi ingredienti che potrete facilmente reperire nei negozi di prodotti biologici e internazionali.

Il miso stemperato nel brodo, la tempura di funghi shiitake e la freschezza dei germogli alfa alfa creano nella proposta di oggi un caleidoscopio di sapori e consistenze molto interessante.

Tipico della tradizione giapponese, il miso è un alimento fermentato a base di soia ed altri cereali (solitamente orzo o riso) animato da lieviti vivi e per questa ragione va trattato con cura.

Come regola generale, per preservarne le proprietà andrebbe sempre incorporato dopo la cottura delle zuppe o dei brodi altrimenti aggiunge soltanto sapore.

Il tempo di fermentazione, e dunque la colorazione del miso, che va dal bianco sporco al marrone, è correlato al sapore più o meno intenso.

Dal Giappone arriva anche il fungo shiitake che grazie alla sua significativa capacità di rinforzare il sistema immunitario si sta diffondendo tra i consumatori abituali di alimenti macrobiotici.

Il nome “shiitake” deriva dalla congiunzione del termine “shii” che indica una varietà particolare di quercia col termine “take” che significa appunto fungo.

Generalmente lo shiitake è reperibile essiccato, basterà quindi tenerlo a bagno prima dell’utilizzo.

La sana abitudine di introdurre nella nostra dieta quotidiana i semi germogliati di cereali e legumi apporta una grande ricchezza nutrizionale in termini di vitamine, enzimi ed oligoelementi.

In particolare i semi di alfa alfa, una pianta chiamata anche erba medica e che appartiene alla famiglia delle leguminose, contengono betacarotene, vitamine del gruppo B, vitamina C, D, E e K.

Sono inoltre mineralizzanti, hanno proprietà toniche, disintossicanti e antinfiammatorie.

La cosa divertente è che potete dilettarvi a vederli germogliare in casa , vi basterà dare un’occhiata in rete ai numerosi link che ne spiegano il procedimento semplice e alla portata di tutti.

Per creare una gradevole armonia aromatica vi suggerisco in abbinamento un COF Chardonnay, vino bianco fine e di grande eleganza, con note di agrumata freschezza e guizzi sapidi.

Per questa saporita zuppa Valeria propone un tè classico della macrobiotica: il Kukicha, tè di rametti che col suo gusto intenso, ma neutro, ben si accompagna ai sapori contrastanti del piatto.

Alba

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Crema di patate e miso con funghi shiitake e germogli di alfa alfa

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Piccoli calzoni (cauciuni) in miele di girasole alla cannella

Dei dolci (ovviamente fritti) tipici delle festività natalizie e di antico lignaggio (si dice siano di origine saracena) sono i piccoli calzoni dolci, in dialetto “cauciuni”.

Ne esistono diverse versioni da luogo a luogo, modificate in base alla materia prima disponibile e ai gusti dei commensali.

Io ho scelto quella con ceci e cacao (senza canditi), ma sono deliziosi anche quelli con il ripieno di castagne.

Il miele di girasole è tipico del Molise e porta con sé la freschezza di una giornata di sole, a cui ho voluto aggiungere una sferzata di esoticità con la cannella.

Assaporateli con una miscela di Natale (di solito tè nero indiano con cannella, zenzero e altre spezie) oppure lasciatevi attrarre da un buon English breakfast, blend perfetto con la ricca copertura di miele.

Alba consiglia un calice di Recioto di Soave, vino dolce e vellutato sostenuto da una verve fresca e sapida. Piacevolissimo finale lungo e persistente.

Valeria

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Spiedini con polpettine di farina di ceci e carciofi

Ed ecco l’ultima golosa sorpresa salata che salta fuori dal cesto del pic-nic.
Si tratta di polpettine dal cuore morbido e saporito e dalla crosticina croccante e sfiziosa.
Fatte con farina di ceci e teneri carciofi saltati in padella, creano una combinazione di gusto davvero particolare.
Una tentazione irrefrenabile in cui una stuzzicante polpettina tira l’altra tra un ammiccamento, un bicchiere di vino bianco fresco, un aromatico tè e la voglia di estate alle porte.
Vi suggerisco di provarle anche accompagnate da una salsa alla yogurt e le vedrete scomparire in un battito d’ali.

Anche per questo piatto suggerisco un vino bianco di media struttura, fresco e discretamente morbido. Potreste scegliere, ad esempio, tra un Vermentino di Gallura o un Soave Classico.

Valeria invece propone lo Yunnan verde da servire freddo, come tutti gli altri del menù, tè cinese di carattere che ben si armonizza con le spezie.

Alba
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Farinata

Farinata

La farinata è uno dei classici cibi da strada che evocano sentimenti di casa, camino e fame…sopratutto fame. Decisamente potrei benissimo sostituire un pranzo intero con una buona dose di farinata e magari una fetta di castagnaccio accanto.

Conosciuta con nomi diversi in posti diversi (cecìna, socca, ecc.) è un piatto della tradizione che da una semplicissima base di ottimi ingredienti può variare di molto: c’è chi ci mette le cipolle o chi la salsiccia, io sinceramente la preferisco semplice, con una bella spolverata di pepe nero sopra che esalta ancora di più l’aroma caldo e avvolgente.

Esistono intere botteghe (come quella di Ovada) che han costruito la propria fama sullo sfornare la farinata.

Amate i panini pieni e farinosi, senza quelle salse da fast-food? Un mio amico apre un rettangolo di focaccia (quella ligure) la farcisce di farinata fumante, una spolverata di pepe, chiude e gusta: a parer suo una bomba!

La farinata non deve essere spessa, anzi: per una buona riuscita procuratevi una teglia rettangolare (o tonda) il più possibile grande (ma che entri in forno) in modo da avere una torta di pochi millimetri.

Per chi volesse provare qualcosa di diverso potrebbe approntare una prima colazione salata con farinata e Irish breakfast: un connubio strano e deciso.

Alba propone un abbinamento territoriale e suggerisce un Ormeasco di Pornassio Sciac-trà, vino rosato piacevolissimo, dal delicato bouquet fruttato e floreale, fresco e gradevolmente sapido.

Valeria

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